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TARANTARìA

CONCERTO-SPETTACOLO

Canti Suoni e Balli dalla Tradizione Italiana

TARANTARìA Giovanni Tribuzio

TARANTARìA

CONCERTO-SPETTACOLO

Canti Suoni e Balli dalla Tradizione Italiana

www.sciaraBballo.it

TARANTARìA vuole elogiare uno degli emblemi più significativi del Regno delle Due Sicilie la “tarantella” il ballo senza tempo, senza una precisa collocazione storica; tuttavia, attraverso cui si potevano allontanare  tensioni e frustrazioni raccolte nel quotidiano, un pezzo fondamentale della cultura meridionale, delle sue tradizioni e dei suoi corpi sempre in tumulto.

La “tarantella” dalle origini antiche e misteriose, figlia di ogni epoca e di ogni religione; attrice fascinosa e seduttiva per molti popoli, che l’hanno tramandata a noi come passione ballata.

Nella “tarantella” ritroviamo le danze convulsive generate dalle menadi di Dioniso, per il raggiungimento dell’ estasi, appartenenti a Spartani ed Achei, arrivati in terra pugliese; mentre dai paesi nordafricani l’influenza di riti mistici del Vudù o della Macumba, con cui, tramite la musica, viene celebrato il potere di far raggiungere uno stato di Trance, un adorcismo: attirare santi (es. Santo Paulo) o spiriti buoni nel proprio corpo per aiutarlo nella guarigione.

Collegata al “ tarantismo” ossia al complesso fenomeno isterico – compulsivo causato dal morso del ragno, più precisamente della tarantola (Lycosa tarentula), meno pericolosa, e della malmignatta (un ragno più piccolo, ma decisamente più dannoso), la danza frenetica e liberatoria, diventa terapeutica in vista dell’ espulsione, tramite il sudore, del veleno del ragno, sia per chi era morsicato, sia per chi pensava di esserlo stato.

Nel corso dei secoli, le tarantelle hanno evoluto la loro semantica assieme alla cultura nella quale si innestavano, e, col cristianesimo, si è passati da un ballo pagano, sfrenato e senza pudore ad una danza quasi religiosa, che invoca l’ aiuto di Dio e dei Santi, tramite il movimento del corpo. la Tarantella, la taranta, la pizzica o la tammurriata (la danza popolare campana che prende il nome dallo strumento che si usa per crearne i ritmi, la tammorra) sono radicate nella cultura del sud così profondamente, da essere praticate in ogni tipo di contesto, dalle cerimonie religiose cittadine alle feste private, quali matrimoni o nascite.

TARANTARìA Giovanni Tribuzio

Ed è  questa mescolanza generazionale e sociale a dare magia alle danze tradizionali, imperiture come i sentimenti e i colori delle terre del sud, arricchite dalle diverse culture che hanno visto susseguirsi nella storia.

Seppur osteggiata dalla cultura civilizzatrice e moderna egemone, la tarantella, nel sottobosco della società contadina, più emarginata arcaica ed ostinatamente legata alle credenze popolari e ai riti della terra e degli astri, continua a vivere, a guarire e ad indurre in tentazione. E i musici popolari continuano a suonare per ore ed ore le loro percussioni e a ricreare con i flauti con le lire o con la voce le loro sensuali melodie.

Anche nei luoghi dove il tarantismo si riduce e scompare, resta la tarantella, che lentamente si modifica tramandandosi oralmente di generazione in generazione, e si evolve nella sua funzione ora di ballo collettivo o di coppia, ora di processione nelle feste rituali, ora di ritmo e di forma musicale e poetica di serenate portate alla finestra dell'innamorata.

<<“La Tarantèlla” Tutti la conoscono; è una danza vulcanica come le emozioni che esprime; è la storia d’una passione meridionale in ogni età, in ogni sua fase. Ogni gesto è un’idea, ogni posizione un sentimento(…)>> scriveva  Charles Didier nel 1845.

TARANTARìA  con il suo incipit coreografato ci ricorda un periodo che ha segnato la nostra storia :“l’Unità d’Italia”. Il Regno delle Due Sicilie vinto solo sulla carta appare sempre in rivolta …. porta con sé il fascino intramontabile di storie che raccontano d’epoche passate e di leggende di coraggiosi, fieri e ribelli briganti … Gli stessi padri, madri, fratelli e sorelle che, con religiosa e paziente sacralità, tramandavano i loro saperi millenari, ardevano al sole e si affaticavano nei campi, danzavano e facevano festa intorno all’aia per il proprio raccolto, ebbero allora il coraggio di opporsi, seppur in modo confuso e selvaggio ma con dignità contro un esercito invasore spregiudicato e sanguinario.

TARANTARìA  immagina i suoi briganti in continua fuga per impervie macchie e boschi oscuri, in rifugi di fortuna ed in grotte selvagge … vuole ricordare le loro anime ostinate e ribelli, sudice ed irriverenti ma forti del senso di rivalsa per quanto ingiustamente subito ..e schierati fieri in lotta per i diritti di cui tutto il popolo è stato privato …

Proprio in quegli anni tumultuosi, nella lotta per la difesa di una identità millenaria nel Regno delle Due Sicilie, la tarantella acquista ancora di più un valore rappresentativo del nostro Meridione, in quanto espressione di un patrimonio culturale riconosciuto anche all’estero come unico, fascinoso e indiscusso.

TARANTARìA raccoglie in sé, con la sua proposta artistica popolare, un coacerbo di  contraddizioni, di equilibri difficili, di sedimentazioni millenarie, di sincretismi del Mediterraneo coesistenti in una dinamica sinergica … come una danza cosmica sempre generativa e sanante nel nostro Meridione … quest’ultimo si manifesta ancora oggi come culla di grande cultura e scenario di genuini valori con canti e balli rituali festosi dai sapori antichi, sempre in armonia con i cicli della natura ma anche campo di battaglia e contesa dove lo spirito di rivalsa della gente del sud, ancora non dimentica i soprusi subiti  e le angherie sofferte … la tarantella ancora oggi ne rappresenta l’identità che si perde nella notte dei tempi … un’identità incommensurabilmente forte a fronte di confini politici e sociografici definiti solo dal 1861 , solo 158 anni fa.

TARANTARìA Giovanni Tribuzio

TARANTARìA : CONCERTO-SPETTACOLO DI TARANTE E TARANTELLE

Canti Suoni e Balli dalla Tradizione Italiana

Ideato da Giovanni Tribuzio, polistrumentista dedito alla riproposizione di sonorità appartenenti alla tradizione musicale italiana, lo spettacolo vede coinvolti numerosi artisti tra danzatori e musicisti. L’apertura dello spettacolo TARANTARìA sarà ispirato al tema delle mille contraddizioni del nostro Meridione, con le coreografie di danza della Compagnia SciaraBballo. Coreografie di Danza ideate e coordinate da Antonella Potenziani.

 

I Suoni e i Canti di Transumanze Popolari ci condurranno virtualmente in territori del CentroSud Italia con le loro Tarantelle nella forma più spontanea, sanguigna e giocosa.  Protagonisti del concerto gli strumenti della tradizione popolare quali: Tamburelli, fisarmonica, zampogna, ciaramella, organetto, violino, lira calabra, armonica a bocca. Durante la serata riscopriremo un repertorio fatto di Pizzica Pizzica, Tarantelle, Stornelli, Saltarelli, Serenate, Canti e Tammurriate.

Musiche e Canti a cura di Transumanze Popolari, coreografie di Danza e Balli Compagnia SciaraBballo.